Cos’è la Capsulite adesiva?
Alcuni pazienti che si rivolgono al nostro Centro di Fisioterapia a Roma per problemi alla spalla, riferiscono una particolare condizione dolorosa associata a una perdita della motilità attiva e passiva fino a una completa abolizione dei movimenti. Spesso si tratta della Capsulite Adesiva, chiamata anche “frozen shoulder” o “spalla congelata”. Questa patologia colpisce soprattutto le donne in un’età compresa tra i 45 e i 60 anni la sua particolarità è che ha un eziologia sconosciuta, sebbene sia presente all’analisi una storia di un precedente evento traumatico o di un periodo di immobilità dell’articolazione.
La Capsulite Adesiva è caratterizzata da una riduzione della motilità gleno-omerale, in particolare nei movimenti di abduzione e rotazione interna accompagnati da sintomatologia algica spesso preoccupante. Solitamente tende ad autolimitarsi nel tempo, ma in alcuni casi non mostra alcuna tendenza alla risoluzione e la spalla rimane definitivamente rigida; in questi individui viene descritta frequentemente una personalità a sfondo depressivo-ansioso con bassa soglia per il dolore.
Dal punto di vista clinico, la frozen shoulder è distinta in tre fasi:
1) “fase del raffreddamento“, in cui vi è l’insorgenza di dolore e rigidità;
2) “fase della spalla congelata“, dove il dolore si cronicizza e la rigidità causa un vero e proprio deficit funzionale;
3) “fase del disgelo“, caratterizzata da un graduale recupero della funzionalità.
Per quanto concerne l’aspetto patogenico, la spalla congelata è generata da un’intensa produzione fibrosa capsulare che colpisce principalmente la sede sopra-omerale. Questa è una sede ricca di terminazioni simpatiche che avrebbero un ruolo fondamentale nell’ instaurazione delle reazioni vasoplastiche.
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Trattamento Riabilitativo
Nel nostro Centro di Fisioterapia Roma Medben conosciamo bene questa patologia.
Marica, una paziente di 49 anni, non riusciva più a muovere la spalla sinistra. Nel corso della valutazione iniziale, la paziente ci ha raccontato che nel giro di due mesi, quel “fastidio” che riusciva a gestire con un comune antidolorifico era degenerato in un dolore acuto e in una forte rigidità. In questi casi, gli obbiettivi del progetto riabilitativo riguardano:
– la riduzione del dolore tramite le terapie fisiche associate alla terapia farmacologica (farmaci analgesici, antinfiammatori e corticosteroidi per via locale);
– recupero dell’escursione articolare;
– recupero del tono-trofismo e del riequilibrio muscolare;
– recupero della completa funzionalità dell’articolazione.
Riduzione del dolore
Nel nostro Centro di Fisioterapia a Roma siamo forniti di Mezzi Fisici ad alta tecnologia che si dimostrano ogni giorno un ottimo valore aggiunto nel ridurre l’infiammazione e il dolore e nel velocizzare i tempi di recupero. Poiché Marica inizialmente riferiva dolore generalizzato in tutta la spalla, oltre alle consuete applicazioni di crioterapia, abbiamo utilizzato terapie fisiche che ci permettessero di trattare tutta l area del dolore. Per questo abbiamo usufruito del neuromodulatore Interix e della Tecarterapia utilizzata in modalità atermica associata ad un massaggio sfiorante. In questo momento terapeutico è importante sensibilizzare il paziente a ridurre le attività che comportano un sovraccarico funzionale delle strutture periarticolari come l’utilizzo dell’arto sopra la testa. Successivamente i sintomi rimanevano localizzati al capo lungo del bicipite e per questo abbiamo utilizzato mezzi fisici adatti per applicazioni di piccole superfici come: Ultrasuoni, Laser ad alta potenza e Ipertermia.
Recupero articolare
Per recuperare l’articolarità sono stati effettuati: allungamenti passivi, esercizi pendolari e tecniche manuali. In questo ambito riveste un ruolo molto importante la Terapia Manuale. Questo metodo di trattamento non si limita alla specifica articolazione affetta dalla sintomatologia dolorosa ma indaga su tutte le componenti che potrebbero determinare l’alterazione di movimento. Per questo sono state valutate e trattate non solo tutte le articolazioni del cingolo scapolare, ma anche le articolazioni costo-vertebrali e quelle dell’ arto superiore(gomito e polso).
Recupero del tono-trofismo e della funzionalità
Appena Marica ci ha riferito la scomparsa del dolore a riposo è stato iniziato un programma di potenziamento per il riequilibrio muscolare e di riabilitazione propriocettiva, che ha integrato i miglioramenti dell’articolarità in un nuovo pattern motorio. Nel corso delle ultime terapie, come è consuetudine nel nostro Centro di Fisioterapia a Roma, in accordo con la nostra paziente, abbiamo trovato delle strategie per prevenire il sovraccarico funzionale nella vita quotidiana e l’insorgere delle recidive.
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