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esercizio terapeutico di rinforzo muscolare

L’esercizio terapeutico di rinforzo muscolare è una forma di terapia volta a recuperare la forza dei muscoli. Esistono diverse metodologie di rinforzo muscolare e per poterle comprendere appieno è necessario introdurre le diverse modalità di contrazione muscolare.

La contrazione isometrica è quella contrazione muscolare che non determina movimento. Quando i culturisti mostrano i loro bicipiti stanno eseguendo una contrazione isometrica. Questa contrazione è estremamente utile perché consente di mantenere allenati i muscoli anche quando il movimento non è possibile come ad esempio dopo alcuni interventi chirurgici.

La contrazione concentrica è la contrazione in cui la direzione di movimento è la stessa della direzione di contrazione delle fibre muscolari. Quando calci una palla o quando sollevi la bottiglia dell’acqua stai eseguendo una contrazione concentrica.

La contrazione eccentrica che è quella contrazione caratterizzata da movimento nella direzione opposta a quella di contrazione delle fibre muscolari. Quando ti passano un peso molto grande e non riesci a sostenerlo le tue braccia vanno verso il basso nonostante la direzione di accorciamento delle fibre sia in direzione opposta.

Ogni volta che atterri da un salto fai una contrazione eccentrica per fermarti.

L’esercizio terapeutico deve essere scelto considerando la funzione che il muscolo deve compiere nella vita normale del paziente.

Ci sono alcuni muscoli che assolvono principalmente la funzione di stabilizzatori e quindi, in caso si necessiti di rinforzarli, la contrazione isometrica sarà la più adeguata.

Ci sono muscoli che muovono le articolazioni compiendo sforzi in modalità concentrica mentre ce ne sono altri che muovono soprattutto in modalità eccentrica. per questa ragione la scelta dell’esercizio deve partire dalla funzione che il muscolo esplica.

Dopo questa prima analisi è necessario che il fisioterapista scelga se il rinforzo deve riguardare un solo muscolo o se deve comprendere tutta una catena cinetica.

Per fare un esempio la leg estension e lo squat rinforzano entrambi il quadricipite ma la leg extension isola la contrazione del quadricipite rispetto ad altri gruppi muscolari mentre nello squat vie è una coattivazione dei tutti i muscoli della catena cinetica.

La scelta deve essere effettuata sempre considerando la funzione che quel muscolo esplica durante le attività del soggetto. Se un calciatore è mancino e ha subito un trauma al ginocchio destro, ha senso utilizzare maggiormente lo squat nel processo riabilitativo perché quel segmento deve lavorare nella vita normale col piede a terra.

Diversamente se lo stesso soggetto ha un infortunio al ginocchio sinistro ha senso ampliare gli esercizi tipo leg extension che prevedono che il piede non abbia contatto col terreno.

La modalità d’esecuzione dell’esercizio deve tener conto anche di quella che è la normale velocità di esecuzione del gesto. Calciare una palla è un gesto ad alta velocità e l’esercizio terapeutico deve progredire di velocità avvicinandosi alla velocità di normale esecuzione e del gesto.

In ultimo, ma non per importanza, il fisioterapista deve scegliere l’esercizio migliore dopo aver valutato quale parametro muscolare è più deficitario nel paziente. Forza, potenza, capacità di accumulo di energia elastica e resistenza sono i principali parametri da valutare per scegliere coscientemente l’esercizio migliore.

Come avrai capito non è semplice scegliere l’esercizio più corretto da somministrare e non tutti i fisioterapisti hanno una reale formazione in questa forma di terapia che, come tutte le terapie, può anche portare a effetti collaterali se non somministrata in maniera idonea.

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