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Marta è una ragazza di 16 anni, che pratica Danza a livello agonistico, e da circa tre settimane avvertiva dolore in zona pubica, sintomo di un probabile strappo muscolare. La sintomatologia algica della nostra paziente era insorta improvvisamente e ad alta intensità, in seguito ad un periodo di allenamenti sportivi molto intensi.

Durante i primi giorni il dolore era cosi acuto che Marta non riusciva nemmeno a camminare e la sua insegnante di danza, sottovalutando la situazione, le aveva consigliato di fare qualche seduta di tecarterapia. Così la ragazza ha cercato su internet il centro di Fisioterapia più economico e ci è andata. Dopo aver effettuato 3 sedute di tecarterapia e massoterapia, e senza trovare nessun beneficio, Valeria ha preferito rivolgersi al nostro Centro di Fisioterapia a Roma, che da anni segue ballerini professionisti.

Nella valutazione iniziale la ragazza ci racconta aveva effettuato quelle sedute di tecar senza essere stata attentamente valutata da un medico o da un fisioterapista, quindi per prima cosa cerchiamo di capire la causa del problema.

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Dall’esame palpatorio abbiamo scoperto che il punto dolente era in corrispondenza dell’inserzione del tendine del muscolo adduttore lungo, ( un muscolo che dall’osso pubico si inserisce nella parte distale del femore). Analizziamo che il dolore era presente quando la ragazza stava in piedi, e aumentava sia nel movimento di abduzione (quando la gamba si allontana dal corpo e il muscolo adduttore lungo è in allungamento), sia nel movimento di adduzione contro-resistenza (quando il muscolo è in contrazione).

Dai test clinici sembrava trattarsi di uno strappo muscolare ma chiediamo a Marta di effettuare una risonanza magnetica in modo da poter confermare la nostra ipotesi e poter escludere l’interessamento di altri tessuti. Dai risultati abbiamo potuto vedere che non era implicata la parte ossea, la risonanza infatti segnalava solo uno strappo muscolare, il quale causava ancora dolore perché evidentemente non era stato trattato in maniera corretta.

A questo punto passiamo alla fase terapeutica:

  • consigliamo alla ragazza di restare a riposo, è il miglior modo per agevolare la guarigione da lesioni muscolari;
  • effettuiamo sedute di Laserterapia ad alta potenza e Ipertermia al fine di accelerare il processo di riparazione tissutale. La qualità dei macchinari, il dosaggio con cui vengono effettuati i trattamenti e la loro combinazione sono requisiti fondamentali per effettuare un buon trattamento. Per questo motivo nel nostro Centro di Fisioterapia a Roma troverete solo macchinari di ultima generazione e Fisioterapisti con un alta formazione.
  • abbiamo concluso ogni seduta con un bendaggio neuromuscolare di tipo compressivo.

Dopo le prime 5 sedute la ragazza ci ha riferito un netto miglioramento della sintomatologia algica. Il dolore infatti era passato da un punteggio di 8/10 (considerando 10 come massimo dolore sopportabile) a 3/10. Al fine di stabilizzare i progressi raggiunti abbiamo eseguite altre tre sedute e poi abbiamo fatto effettuare un ecografia di controllo che ha confermato che il tessuto muscolare leso si fosse completamente rimarginato.

A questo punto abbiamo potuto riallenare il fisico della nostra paziente allo sforzo, in modo da poterle far riprendere l’attività agonistica nel migliore dei modi e senza il rischio di recidive. Nelle ultime sedute infatti abbiamo lavorato con esercizi attivi di propriocezione, allungamento e di potenziamento, avvalendoci anche della pedana vibrante “Bosco System” e del sistema propriocettivo Delos.

La qualità sta al prodotto come la grammatica sta al linguaggio” – Govind Ramu

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Fisioterapista Andrea Pettirossi