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fisioterapiaromatendined'achille

 

 

Succede quasi sempre così, alzandoti dal letto senti dolore intenso nella zona del Tendine d’Achille che ti costringe a zoppicare per almeno due o tre passi e poi progressivamente diminuisce. Lo stesso dolore si ripresenta durante o subito dopo le attività atletiche.

Se poi stringendo il tendine tra 2 dita senti un dolore intenso allora con tutta probabilità hai una tendinite (infiammazione) o una tendinosi (degenerazione) del tendine d’Achille. Molto spesso, il cambio di calzature da alte a basse, può essere sufficiente a produrre la reazione infiammatoria.

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Cosa fare quindi quando si presentano questi sintomi e come agire?

I presidi di automedicazione che possono aiutare sono rappresentati dai cerotti antiinfiammatori che si vendono in farmacia, l’applicazione della borsa del ghiaccio e l’utilizzo di talloniere che, rialzando il tallone, possano scaricare il Tendine d’Achille.

Questo tendine, connette il muscolo del polpaccio con il tallone e la sua azione è quella di farci andare sulle punte dei piedi. Ciò spiega perché la sintomatologia si acuisce quando si fanno esercizi come lo scendere le scale o fare dei balzi. Anche camminare in salita sollecita particolarmente il tendine arrecando dolore. Nei casi dove l’infiammazione è più acuta possono percepire dolore anche spingendo sui pedali dell’automobile.

Gli esercizi di stretching possono essere d’aiuto. Se tutto ciò non funziona bisogna ricorrere alla Fisioterapia in quanto trascurare questo problema e continuare a fare sport può predisporre alla rottura del tendine la cui riparazione è chirurgica e richiede dai 3 ai 6 mesi per il recupero.

I nostri centri di Fisioterapia a Roma, per risolvere questa problematica utilizzano mezzi fisici ad alta tecnologia come la tecarterapia, l’ipertermia, la laserterapia ad alta potenza HILT e, se tutto ciò non funziona, le famose onde d’urto.

Il trattamento avviene con sedute a cadenza bi o trisettimanale che vengono personalizzate in virtù della presentazione clinica. Ad una persona che riporta un dolore vivo alla palpazione e presenta i classici segni dell’infiammazione come il rossore, il calore e il gonfiore verranno dapprima trattati con laserterapia ed eventualmente con tecarterapia in regime di atermia (a freddo) o omeotermia (poco calore).

Successivamente, in base alla risposta al trattamento, si potrà modificare la sessione terapeutica aggiungendo progressivamente i mezzi fisici sopraelencati in virtù delle necessità del paziente e dell’andamento terapeutico.

Durante le fasi riabilitative è bene ridurre l’attività atletica rispettando il dolore.

Tutte le attività che producono dolore o che lo incrementano vanno evitate mentre quelle che lasciano inalterata la sintomatologia o la riducono vanno enfatizzate. In linea generale possiamo affermare che non è corretto sospendere lo sport ma bisogna dosarlo di modo che non produca riacutizzazione.

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Se tutto ciò non porta ai risultati sperati è possibile effettuare trattamenti infiltrativi.  I farmaci più utilizzati sono l’acido jaluronico, il cortisone e i più moderni fattori di crescita che prevedono l’utilizzo delle piastrine contenute nel sangue del paziente.

I casi resistenti ad ogni tipo di trattamento conservativo possono trovare soluzione con un intervento chirurgico in cui il tendine viene “cruentato” (si praticano dei piccoli tagli nel tendine al fine di farlo sanguinare e quindi rigenerare).

Fortunatamente solo coloro che hanno procastinato a lungo il trattamento di questa patologia hanno dovuto ricorrere a questo tipo d’intervento per cui, sei hai scoperto di soffrire di un problema al tendine d’Achille segui innanzitutto le fasi di autotrattamento e, se non fosse sufficiente per eliminare il dolore, il ridurre il rischio di rottura e  ritrovare il tuo benessere.

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