Essere un fisioterapista non è il vaccino al mal di schiena. Purtroppo anche noi, a volte, andiamo incontro a questo sgradevole disturbo e in quest’articolo desidero raccontarti una mia esperienza personale. Tutto è accaduto qualche mese fa, era un giorno di Dicembre e mia figlia di 3 anni non ne voleva sapere di stare in casa. Per questa ragione decisi di uscire e portarla al parco vicino casa.
Uscendo mi sono reso conto che oltre al freddo normale dei giorni natalizi c’era anche un bel vento. Non era il caso di stare al parco quindi decisi di andare in un luogo chiuso. Cosa c’è di meglio di un bel supermercato durante i giorni di festa? Ci incamminammo e la mia piccola mi chiese di portarla sulle spalle. Amo portarla sulle spalle. Arrivammo al supermercato e mi sentivo un po stanco, speravo che almeno un po’ avrebbe camminato ma non fu così. Fortunatamente i carrelli della spesa hanno quei pratici e divertenti seggiolini e facendo 2 o 3 giri ho recuperato le energie e con esse la speranza che mia figlia avrebbe voluto camminare. Purtroppo lei non ne volle sapere quindi, armatomi di buona pazienza, l’ho ripresa sulle spalle e con due buste della spesa, mi sono avventurato per la strada di casa.
L’indomani alzarsi dal letto è stata una vera e propria impresa. Non riuscivo a raddrizzare la mia schiena ed ero tutto spostato da una parte (tecnicamente si chiama shift acuto). A quel punto mi dico: “che male, deve esserci qualche cosa che non va, forse qualche disco è erniato altrimenti come giustificare un dolore così intenso?”
“Forse dovrei rimanermene a riposo”.
Mentre il paziente che alberga dentro me faceva queste considerazioni il mio essere anche fisioterapista diceva:
“Non farlo, sai perfettamente che se lo farai avrai più probabilità di cronicizzare e sai anche che non serve alcuna indagine perché non esiste una reale correlazione tra danno e dolore”.
Mentre questa lotta tra il bene e il male avveniva dentro di me decisi che, per coerenza per ciò che insegno quotidianamente ai miei pazienti, era giusto andare a lavoro. La giornata è stata molto faticosa. Lavorare tutto storto necessita molta energia ma ero sicuramente più tranquillo della mattina di quando mi preparavo. Alla sera le cose andavano un po meglio e riuscivo a convivere col dolore che si era trasformato in un fastidio accettabile. L’indomani mattina avevo un po più fastidio della sera precedente ma so perfettamente che la rigidità del mattino è data dall’immobilità della notte.
Vado a lavoro e alla sera il dolore era diventato solo un ricordo. Questa esperienza mi ha dato riprova che non vi è nulla di danneggiato nella mia colonna vertebrale, anche se fa male. Semplicemente, la mia colonna non era allenata sufficientemente a fare il tragitto da casa al supermercato con il peso della mia principessa sulle spalle. A questo punto voglio dirti qual’è stata la mia reazione a questa vicenda. Tornando in palestra ho iniziato un programma per aumentare la riserva di salute della mia colonna mediante esercizi che prevedono l’utilizzo dei pesi. In questo modo, concedermi il piacere di portare mia figlia sulle spalle non è più un problema.
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