il mal di schiena

Mal di schiena, lombalgia o colpo della strega sono tutti sinonimi di dolore nella parte bassa della schiena. Una patologia estremamente frequente, basti pensare che dopo l’influenza, è la seconda causa che ci porta a consulto dal nostro medico di famiglia. Fortunatamente è un problema che nella maggior parte dei casi tende a risoloversi spontaneamente in pochi giorni nella maggior parte dei casi. In questo articolo parleremo soprattuto del mal di schiena acuti ovvero ad insorgenza recente. Se soffri di mal di schiena persistente puoi invece leggere l’articolo dedicato che trovi qui.

La lombalgia può insorgere lentamente e senza una causa specifica riconoscibile dal paziente, oppure può essere ad insorgenza repentina come succede nel colpo della strega di cui parleremo in seguito.

Il mal di schiena senza causa specifica può coinvolgere una sola parte della schiena oppure può essere a fascia. I movimenti più semplici come alzarsi dalla sedia, infilarsi le scarpe o raccogliere un oggetto da terra possono essere difficoltosi e talvolta impossibili.

Il dolore di schiena può essere intenso e talvolta può associarsi a un blocco in flessione o ad uno spostamento laterale che in gergo tecnico viene chiamato shift.

In altri casi il blocco avviene a seguito di un movimento e viene pertanto definito colpo della strega.

Mal di schiena acuto o colpo della strega

Il mal di schiena acuto o colpo della strega che dir si voglia, può sopraggiungere a seguito di un movimento. Comportamenti killer possono essere mantenere la schiena flessa ad esempoio lavandosi i denti al mattino o rifare il letto. Va sottlineato che, rispetto a quanto si credeva in passato, il movimento di flessione non è di per se dannoso. Le vecchie scuole di pensiero che pontificavano di evitare di far flettere i pazienti fortunatamente hanno perso la battaglia scientifica. Il corpo umano nasce per muoversi sia in flessione che in estensione. In alcuni casi il movimento può essere dannoso perchè i muscoli e le strutture articolarti non sono pronte ad affrontare quel movimento o quella postura e ciò fa verificare il problema. La vera prevenzione, da questo punto di vista, risiede nello stato di salute della nostra colonna. Non è il moviemnto che ci fa bloccare ma il fatto che la nostra schiena non è pronta a tollerarlo.

Riposo a letto: la scelta più ovvia è la peggiore

Se mi muovo ho mal di schiena quindi me ne rimango al letto. Questo ragionamento è quello che spesso porta i pazienti a cronicizzare il loro disturbo. Gli studi dimostrano infatti che i pazienti che affrontano il dolore sono quelli che recuperano meglio, in tempi inferiori e che hanno meno rischio di cronicizzare.

Affrontare il dolore a volte può fare paura ma nella maggior parte dei casi è la via maestra per la guarigione. Non sto dicendo di cercare il dolore ma semplicemente di continuare a mantenersi attivi nonostante il dolore. Su questo tema potrebbe essere utile leggere l’articolo, scritto da un collega fisioterapista in cui racconta la storia del suo mal di schiena e di come l’ha affrontato.

IL PERCORSO RIABILITATIVO SPECIALISTICO DI MEDBEN PER IL MAL DI SCHIENA 

Cosa possiamo fare quando il mal di schiena è particolarmente intenso e persiste ormai da diversi giorni? Sicuramente prendere alcuni farmaci analgesici, sotto controllo medico, può aiutarci a convivere meglio con i sintomi. Può inoltre essere utile essere accompagnati nel percorso di guarigione da un fisioterpista specializzato che ti aiuti risolvere velocemente e a evitare la cronicizzazione.

Il nostro percorso inizia con un’attenta valutazione per capire se quel mal di schiena possa essere segno di una terapia più importante come infezioni, fratture o tumori. Nel caso si rendano necessari, verranno prescritti approfondimenti diagnostici. In tal senso è importante sottolineare che non è sempre necessario fare esami diagnostici anzi, nella maggior parte dei casi gli esami diagnostici non apportano informazioni utili al trattamento da eseguire.

Le nostre sedute prevedono terapia strumentale mediante alte tecnologie, per limitare l’infiammazione, la contrattura muscolare e il dolore.

In associazione il fisioterapista esegue tecniche di terapia manuale, volte al recupero articolare e alla limitazione del dolore.

Come sempre un ruolo speciale lo ha l’esercizio terapeutico che ha molteplici funzioni: drenare le scorie dell’infiammazione, rinforzare la muscolatura, togliere la paura di movimento, stabilizzare la colonna solo per citarne i principali

Ovviamente questi 3 ingredienti saranno dosati i maniera differente in virtù delle necessità del paziente. Non ci stancheremo mai di dirlo ma la fisioterapia non è un trattamento standard ma un qualcosa che deve plasmarsi sulle effettive necessità del paziente.