La Malattia di Parkinson
Riguardo la Malattia
La malattia di Parkinson (MP) è al giorno d’oggi una delle principali cause di disabilità neurologica nel mondo, causa infatti sintomi particolarmente invalidanti sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico.
È perciò importante conoscere non solo quali siano le caratteristiche comuni di insorgenza e del quadro clinico in generale, ma anche quali sono le soluzioni per poter migliorare la qualità della vita del parkinsoniano.
Come si presenta

Tendenzialmente l’esordio della malattia è tardivo (dopo i 40 anni), e si manifesta principalmente con una serie di sintomi degenerativi altamente variabili.
Statisticamente però il morbo di Parkinson si presenta con la classica TRIADE SINTOMATOLOGICA, caratterizzata da:
- tremore
- bradicinesia
- rigidità
Oltre a questi sintomi si aggiungono anche alterazioni di tipo posturale, con il tipico atteggiamento detto camptocormico, ipomimia facciale, freezing e deficit nella coordinazione e nell’equilibrio.
Altrettanto invalidanti sono anche i sintomi NON motori come sindromi depressive, insonnia, disfagia e disfunzioni gastrointestinali.
La MP ha un andamento a fasi che si susseguono in modo variabile in base all’andamento della patologia stessa. Mediante un trattamento farmacologico specifico e personalizzato, ma anche grazie ad una corretta terapia fisioterapica, è possibile ritardare l’avanzamento della malattia.
Ma adesso andiamo nello specifico ad analizzare in che modo il trattamento fisioterapico agisce sulla malattia di Parkinson e quali sono gli effettivi benefici.
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Gli interventi fisioterapici:
Gli interventi fisioterapici attuabili vertono su diversi aspetti fondamentali:
- LA POSTURA: come già detto in precedenza, il paziente parkinsoniano si presenta con unapostura alterata e particolarmente rigida. Mediante esercizi di allungamento delle catenecinetiche si possono prevenire eventuali retrazioni muscolo-tendinee ma anche rallentarela comparsa o l’avanzamento di atteggiamenti posturali viziati e/o dolorosi.
- LA COORDINAZIONE: la MP colpendo in particolar modo il sistema motorio extrapiramidale causa principalmente una diminuzione delle capacità coordinative e un graduale peggioramento nei movimenti fini e precisi. È importante, perciò, somministrare esercizi terapeutici che mirino al miglioramento della fluidità motoria, della precisione e della finalizzazione del movimento. Inoltre, si eseguono anche esercizi di manipolazione “fine” allo scopo di migliorare la qualità e la funzionalità degli arti anche nelle attività quotidiane.
- LA RESPIRAZIONE: il Parkinson colpendo globalmente l’apparato muscolo-scheletrico porta anche ad una diminuzione della mobilità del torace e dell’addome. Questa minore espansione toraco-addominale si rivela un impedimento nella corretta respirazione del paziente, rendendo così difficoltosa la meccanica respiratoria. Si eseguiranno perciò degli esercizi volti a facilitare il ripristino di una fisiologica espansione toracica ristabilendo così la corretta meccanica respiratoria e i normali volumi polmonari.
- LA DEAMBULAZIONE E L’EQUILIBRIO: un altro tipico sintomo della MP è un’alterata deambulazione dovuta sia all’atteggiamento posturale che al fenomeno del freezing, ilquale consiste nel sentire i piedi bloccati a terra che creano impossibilità di movimento. Tutte queste problematiche portano ad un importante aumento nel rischio di cadute, che statisticamente è del 60-80% nei pazienti con Parkinson (più del doppio rispetto ad un anziano sano della stessa età), e si rivela perciò fondamentale un training del ciclo del passo che permetta al parkinsoniano di riacquisire sicurezza e migliorare sia l’ampiezza deimovimenti nel cammino sia i tempi di reazione.
- RIABILITAZIONE NEUROMOTORIA: è importante nel Parkinson agire su più fronti, andando a stimolare il paziente anche dal punto di vista neuro-cognitivo, migliorando la percezione del sé nello spazio e mantenere attivo il sistema senso-motorio.
Si può per questo evincere come l’esercizio terapeutico nel paziente affetto da Parkinson sia di vitale importanza non solo dal punto di vista motorio ma anche psico-sociale, poiché un paziente in grado di rendersi il più autonomo possibile nelle attività quotidiane e più partecipativo nelle relazioni interpersonali.
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