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Vincere la fibromialgia

Dolori muscolari, sensazione di affaticamento, disturbi del sonno, colon irritabile e disturbi dell’umore questi sono i sintomi principali di chi soffre di sindrome fibromialgica. Parliamo di sindrome proprio perché  diversi sono i sintomi che compongono questa non semplice condizione clinica.

Nel paziente affetto da questa fastidiosa problematica abbiamo dolore diffuso e la presenza di specifiche aree dolorose alla digitopressione (tender points).

Comprendiamo meglio la fibromialgia

Al quadro doloroso si associa nel 90% dei casi astenia ovvero un senso di affaticamento  cronico.

Possono associarsi inoltre disturbi del sonno che risulta essere non sufficientemente riposante. Gli studi ci dicono che è come se non si svolgesse in maniera completa la fase di sonno profondo che rimane quindi troppo leggero per assolvere alla funzione di riposo.

Il 25% dei pazienti affetti da fibromialgia sperimentano inoltre depressione, forse proprio a causa dei sintomi.

L’intestino irritabile può associarsi a questo quadro già complesso insieme o meno a spasmi della vescica che li costringono a urinare molto frequentemente.

Spesso i pazienti che soffrono di fibromialgia hanno difficoltà di concentrazione.

Per fare diagnosi di fibromialgia non servono esami particolari. Questi hanno invece lo scopo di escludere altre problematiche.

Cosa può generare un quadro sintomatologico così complesso? Questa è la domanda che frequentemente ci viene rivolta dai pazienti ai quali è stata fatta diagnosi di fibromialgia da un reumatologo o da un altro specialista. Nel Percorso Riabilitativo Specialistico (PRS) di Medben dedichiamo il giusto tempo a fornire una risposta comprensibile per il paziente perché sappiamo che un paziente che ha compreso la natura del suo disturbo diventa automaticamente un paziente che sa affrontare meglio i diversi aspetti della patologia.

Nella fibromialgia il quadro doloroso sembra sia dovuto ad una alterata regolazione del sistema nervoso nella percezione del dolore. Ciò non significa che il dolore è immaginato o non reale. Ciò significa che il dolore non è innescato da un processo periferico come normalmente accade quando hai ad esempio un trauma ma da un processo centrale.

Facciamo una semplice analogia che possa aiutarti a comprendere questo passaggio. Immagina di avere il sistema antincendio di casa che sia regolato troppo sensibile. Cosa succede? Che ad ogni minimo segnale di fumo il sistema fa scattare l’allarme. Il sistema non è in grado di discernere se quel fumo proviene da un incendio o da una candela che hai acceso per trascorrere una serata romantica o perché stai festeggiando il compleanno di tuo figlio. Il sistema percepisce il fumo e fa scattare l’allarme sempre e comunque. L’allarme è il dolore che si percepisce in diverse aree dl corpo proprio perché non dovuto al singolo recettore ma piuttosto alla disregolazione del sistema nervoso.

Cosa può produrre questa disregolazione non è ancora chiaro. Solitamente eventi stressanti della vita come ad esempio un lutto, un trauma fisico o psicologico. Questi eventi possono agire alterando la regolazione del sistema di percezione del dolore (sistema nocicettivo) innescando la sindrome fibromialgia. L’alterazione del sonno si pensa che abbia un ruolo determinante nel mantenimento di questa sindrome perché un sonno non riposante non consente al sistema di ritrovare il suo normale equilibrio.

Purtroppo non esiste un farmaco in grado di curare tutte le sfaccettature della fibromialgia ma terapie mediche diverse vengono prescritte per trattare i diversi aspetti della malattia.

Essendo molti i fattori che contribuiscono allo sviluppo e mantenimento della sindrome la terapia deve tenere conto dei diversi aspetti e su questo principio si basa il Percorso Riabilitativo Specialistico di Medben per la fibromialgia.

Le evidenze scientifiche ci dicono che la cosa che fornisce risultati più consistenti è l’esercizio fisico. Non è da subito semplice far fare gli esercizi ai pazienti fibromialgici perché hanno paura di muoversi in quanto spesso il dolore determina la comparsa della sintomatologia. Inoltre in un paziente che presenta sintomi da fatica persistente il quadro risulta ancora più complicato perché il paziente è facilmente affaticabile. Talvolta, anche venire a fare terapia o lo svolgere le mansioni domestiche può essere una vera e propria impresa. Qui la fiducia nei confronti del terapista e la capacità di motivare il paziente giocano un ruolo chiave.

Il fisioterapista deve aiutare il paziente a effettuare una chiara pianificazione degli obiettivi che intende raggiungere e delle azioni concrete che deve intraprendere per raggiungere quegli obiettivi.

Il piano di trattamento deve quindi prevedere esercizio attivo associato a trattamenti fisioterapici volti a lenire la sintomatologia.

L’esercizio svolge un’azione fondamentale anche nel miglioramento del tono dell’umore e costituisce un antidoto all’affaticabilità.

Ogni sessione terapeutica deve prevedere il giusto recupero e una fase finale di rilassamento. Imparare a rilassarsi è un compito basilare del Percorso Riabilitativo Specialistico di MEDBEN.

Sono diversi anni che partecipiamo a blog nazionali di fibromialgia e abbiamo notato che i pazienti che soffrono di questa patologia, che sono maggiormente donne, si definiscono col nome della patologia: “Ciao fibromialgine, come state?” oppure “Ciao fibrine, oggi è davvero una giornata no”. Definirsi con una malattia non aiuta ad uscirne anzi, forse aiuta a rimanere impantanati nel problema. Per questo ritengo che smettere di definirsi come una patologia rendendosi conto che si hanno i sintomi della malattia ma ogni persona è molto, molto di più della patologia stessa, è un valido inizio per lavorare su questa patologia sfidante.

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