La riabilitazione di un paziente che deve subire un intervento programmato di chirurgia ortopedica dovrebbe sempre iniziare con un ciclo di fisioterapia preparatoria all’intervento. Acquisire prima dell’intervento, gli esercizi che saranno utili nel post intervento, consente di creare i giusti schemi mentali e di preparare la muscolatura. Infatti, molto spesso le patologie che portano all’intervento chirurgico hanno come effetto collaterale quello di creare riduzione del tono muscolare.
Hai notato che per evitare questo problema i giocatori di calcio vengono operati il giorno stesso o il giorno dopo il trauma?
Pertanto, se non ti sei operato nell’immediatezza, sarebbe utile trattare la parte per prepararla al meglio all’intervento. Nella fase prechirurgica consegnamo al paziente anche l’allenamento mentale (mental training) che sarà utile eseguire durante le fasi di immobilizzazione dopo la chirurgia. Questo trattamento è una delle unicià del nostro Percorso Riabilitativo Specialistico. In molti non sanno che l’allenamento mentale può essere straordinariamentee utile a diminuire il dolore, a ridurre la perdita di tono muscolare e a migliorare il movimento quando sarà consentito dal chirurgo. Effettuare il mental training dal giorno successivo all’intervento assicura una riabilitazione meno dolorosa e più veloce.
Il nostro intervento riabilitativo viene sempre concertato con il medico che ha effettuato l’intervento chirurgico.
percorso riabilitativo specialistico di medben per pazienti operati
I nostri professionisti, solitamente, prendono contatto col chirurgo al fine di capire se ci sono state delle problematiche intraoperatorie che richiedono maggiori cautele rispetto al normale.
Tutto ciò garantisce il paziente di essere seguito passo passo in maniera attenta.
Come il chirurgo lo consentirà, si inizierà invece la riabilitazione che nel Percorso Riabilitativo Specialistico di Medben prevede diverse fasi:
prima fase: controllo del dolore e dell’infiammazione
L’intervento chirurgico va considerato un vero e proprio trauma per l’organismo e, come ad ogni trauma, il nostro corpo reagisce infiammando i tessuti. Questa infiammazione è una risposta che il corpo produce e differisce di persona in persona. Il fisioterapista deve valutare questo parametro e gestirlo al meglio. Per fare un esempio: il gonfiore di ginocchio inibisce la crescita muscolare pertanto non ha senso pensare di rinforzare un quadricipite se il ginocchio è gonfio a seguito dell’intervento. movimento.
Il controllo del dolore e dell’infiammazione può essere raggiunto mediante strumentazioni idonee come ad esempio la tecarterapia, che ha un’azione drenante, o la criocompressione che offre in simultanea i vantaggi del freddo e di una gentile compressione intermittente, e mediante esercizio terapeutico specifico. In passato, si credeva, che la cosa migliore in caso di infiammazione fosse l’immobilità assoluta mentre invece oggi sappiamo che l’esercizio terapeutico, opportunamente dosato, può avere un’azione sia antalgica che antinfiammatoria grazie all’effetto drenante prodotto dal movimento.
seconda fase: ripristino dell’articolaritÀ
Ripristinare la normale ampiezza del movimento è una delle priorità dell’intervento riabilitativo. Per questo l’impegno del fisioterapista deve essere da subito in questa direzione. Ovviamente come i risultati della fase uno lo consentano. Va sottolineato che le diverse fasi hanno un territorio di sovrapposizione. Non si può aspettare che il dolore sia scomparso del tutto per iniziare la fase due perché il recupero articolare deve essere fatto il più presto possibile.
terza fase: rinforzo muscolare e coordinazione
In questa fase ci si concentra sul recupero della forza, della coordinazione e del controllo dell’espressione della forza. Ciò può essere ottenuto mediante piani di esercizi specifici che insegnano ai nostri pazienti. In questa fase il numero di sedute si dirada in quanto il paziente può svolgere parte del lavoro a casa. In questa fase l’esercizio terapeutico diventa il più possibile funzionale ovvero non facciamo più semplici esercizi per muovere la parte operata e per ridare conicità ai muscoli ma integriamo il movimento in funzioni più complesse utili nella vita quotidiana. In questa fase ci avvaliamo di pedane instabili o di strumentazioni che stimolino la reattività per avere una restituzione il più possibile completa della funzione.
quarta fase: reintroduzione allo sport
Se il paziente, prima dell’intervento chirurgico praticava qualche disciplina sportiva, è importante verificare la possibilità di eseguire il gesto specifico. Mandare in palestra un paziente senza aver prima testato gli esercizi di base che possono essere svolti sarebbe un errore. Per questo l’ultima fase della riabilitazione prevede una fase di pre-atletizzazione. In questo modo si allontana il più possibile la possibilità di retrauma.
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